PATTO SOCIALE PER IL LAVORO VICENTINO
Dopo l’approvazione del progetto “Patto Sociale per il Lavoro Vicentino”, che vede come referente la Provincia di Vicenza e come soggetti proponenti le 4 Conferenze dei Sindaci, le 4 ULSS Vicentine, le Associazioni Imprenditoriali (Assoindustria, Confartigianato Vicenza, Apindustria, Confcommercio, CNA) e le 3 OO.SS., CGIL, CISL e UIL, le Associazioni Imprenditoriali e la Provincia hanno recentemente definito il protocollo operativo che di fatto consente l’avvio formale delle attività di inserimento in azienda, tramite stage, di lavoratori disoccupati, inoccupati o in particolari situazioni di svantaggio.
Prima di entrare nel merito delle attività previste è bene ricapitolare le principali caratteristiche del Patto Sociale per il Lavoro. Si tratta di un accordo di cooperazione sottoscritto dai soggetti sopra indicati che si pone come obiettivo generale lo sviluppo di una rete di intervento di solidarietà, che attraverso l’utilizzo di strumenti finalizzati a favorire la ripresa occupazionale, intende assicurare opportunità e servizi alle persone in situazione di svantaggio lavorativo.
Il Progetto prevede un finanziamento complessivo di 5.025.000 euro, sostenuto in parte dalla Fondazione Cariverona e in parte dalla Provincia
Nello specifico, il progetto prevede due distinte azioni:
Azione 1): viene gestita dai Comuni del territorio che sottoscrivono un apposito Accordo di programma con la finalità di realizzare interventi di sostegno al reddito di cittadini-lavoratori privi di introito economico. I destinatari sono infatti persone residenti in Provincia di Vicenza, che hanno perso il lavoro, che hanno sottoscritto presso i Centri per l’Impiego la Dichiarazione di Immediata Disponibilità e un Patto di Servizio e che non godono o sono in procinto di perdere ammortizzatori sociali (Indennità di disoccupazione, Mobilità, CIGO e CIGS, Cassa Integrazione in deroga).
Gli strumenti finanziabili che i Comuni possono utilizzare sono molteplici, si va ad es. dalle Borse lavoro per tirocini formativi ai voucher per l’instaurazione di rapporti di lavoro occasionali; dai rimborsi spese e/o gettoni per la partecipazione a corsi di formazione e riqualificazione al contributo economico per gli inserimenti lavorativi attivati nella realizzazione di progetti di pubblica utilità e/o utilità sociale. I Comuni predisporranno i singoli progetti che saranno inviati al Gruppo di Coordinamento Provinciale per essere validati.
Azione 2): coinvolge direttamente le Associazioni Imprenditoriali e le aziende associate in quanto si tratta di azioni di politiche attive del lavoro realizzate tramite l’esperienza di inserimento in azienda mediante l’utilizzo dello stage.
I soggetti destinatari sono le persone in svantaggio lavorativo, tra le quali rientrano i disoccupati, compresi i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità e gli inoccupati (coloro che non hanno mai svolto un’attività lavorativa pur essendo disponibili ad un impiego e che sono alla ricerca di un’occupazione da più di 12 mesi, nonché iscritti ai Centri per l’Impiego).
L’obiettivo principale dell’azione è il reperimento di occasioni di stage in azienda da realizzare attraverso un percorso di Formazione Interna Assistita (FIA). Per la formazione assistita, che sarà realizzata da personale idoneo tramite il portale messo a disposizione dalla Regione, è previsto un impegno minimo di 12 ore suddivise tra progettazione e bilancio delle competenze iniziali, monitoraggio intermedio, verifica e valutazione finale. L’attività di progettazione e bilancio delle competenze (4 ore) potrà essere svolta in azienda o presso le sedi datoriali, mentre la verifica e la valutazione finale dovrà essere necessariamente svolta in azienda.
Per attivare lo stage è necessario provvedere alla preventiva stesura del progetto formativo di tirocinio, che avverrà con il supporto dei Centri per l’Impiego; subito dopo verrà individuata la persona incaricata di effettuare la FIA, che avrà l’obbligo di predisporre il progetto entro 20 gg. dall’inizio del tirocinio.
Lo stage dovrà avere una durata non inferiore a 3 mesi e nel progetto formativo dovrà essere prevista una borsa stage da erogare al tirocinante, a carico della Provincia, per un importo di circa 450 euro mensili riferita ad un impegno di 30 ore settimanali. Laddove l’azienda ritenga di richiedere un impegno maggiore, fino alle 40 ore settimanali, il costo delle 10 ore (circa 150 euro mensili) sarà a suo carico. In sede di stesura del progetto, l’azienda potrebbe richiedere uno stage superiore ai 3 mesi, fino ad un massimo di 6; anche in questo caso il costo per i mesi eccedenti sarà a carico dell’azienda.
Se il lavoratore individuato percepisce già qualche indennità (mobilità o disoccupazione), durante il tirocinio verrà erogata una borsa stage di importo inferiore (circa 100 – 150 euro mensili).
Va precisato che tutti i costi dell’assicurazione obbligatoria sono a carico del Progetto (l’azienda non paga nulla), anche nel caso in cui lo stage sia di durata superiore ai 3 mesi (fino ad un massimo di 6).
Resta inteso che lo stage potrà essere trasformato, su iniziativa dell’azienda, in un’assunzione a tempo determinato od indeterminato, anche prima della conclusione del periodo previsto.
Delineate le caratteristiche principali del Patto Sociale per il Lavoro, si tratta ora di dare concretezza alle azioni previste; perché ciò avvenga è necessaria la disponibilità delle aziende ad ospitare in stage i lavoratori che rientrano nelle categorie sopra individuate.
Dal punto di vista operativo, le aziende che intendono aderire all’iniziativa potranno segnalare la propria disponibilità compilando l’apposita scheda, che può essere reperita direttamente nel sito www.provincia.vicenza.it accedendo al box Patto Sociale Lavoro (sulla parte sinistra della home page), oppure presso gli uffici paghe della Confartigianato della Provincia di Vicenza.
Compilata la scheda, la stessa, direttamente o per il tramite degli uffici paghe della Confartigianato della Provincia di Vicenza, dovrà essere inviata per e mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ricevuta la scheda, i Centri per l’Impiego si attiveranno e contatteranno le aziende al fine di predisporre il relativo progetto formativo.
Per ricevere ulteriori informazioni e/o chiarimenti, potete contattare il Settore Lavoro di Confartigianato Vicenza, oppure rivolgervi al Settore paghe degli uffici periferici di Confartigianato Vicenza.