Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se vuoi saperne di più consulta la cookie policy Per saperne di piu'

Approvo

Classificazione del rischio sismico di edifici e costruzioni. Sismabonus operativo

Approvate le linee guida dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti

Con la fine di febbraio sono state approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici le tanto attese Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, elaborate dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e che daranno indicazioni ai professionisti e tecnici abilitati ad eseguire diagnosi sugli edifici, classificandoli rispetto la loro capacità di resistere alle azioni sismiche.

Con la pubblicazione di questo documento tecnico si può finalmente considerare operativo (a breve verranno rese note le istruzioni operative dell’Agenzia delle Entrate per cittadini, professionisti e imprese), il piano di interventi fiscali denominato Sismabonus, previsto dalla Legge di Bilancio 2017, che mira con estensione sino alla fine del 2021 a incentivare l’adeguamento strutturale principalmente nell'edilizia residenziale. 

Pericolosità (geologia e geografia del luogo), Vulnerabilità (resistenza alle azioni sismiche degli edifici) ed Esposizione (contesti urbani), sono i fattori che permetteranno di calcolare il Rischio Sismico dell’edificio o della costruzione. 

In maniera similare alla classificazione energetica, la classificazione del rischio sismico è composta da otto classi di prestazione, da A+ (rischio inferiore) a G (rischio più elevato).

Miglioramento attuabile in più fasi

Le linee guida faciliteranno l’attuazione di interventi tecnici di miglioramento multifase, ciò significa che in concerto con il progettista sarà possibile pianificare interventi in più fasi anche tecnicamente indipendenti tra loro, ma che presi singolarmente consentiranno di maturare una riduzione nella classifica di rischio.

Il vantaggio di un intervento in più fasi e con progressione per classi è indubbiamente apprezzabile per diversi motivi:

  • Diluisce l’onere economico su più annualità;
  • Permette interventi graduali, ottenendo miglioramenti apprezzabili anche senza trasformazioni invasive sulla struttura;
  • Ridotti o assenti tempi di interruzione delle attività produttive per l’esecuzione delle opere, le abitazioni e i condomini non devono essere sgomberati per lunghi periodi;
  • Gli interventi possono essere eseguiti da imprese artigiane sulla base di un progetto redatto da un professionista iscritto all’albo;
  • Il meccanismo di incentivi permette di aumentare l’interesse per adozione di misure di adeguamento semplici, con ridotto impatto economico e che garantiscano comunque un significativo aumento della sicurezza dell’edificio.

Il Sismabonus rafforzato previsto in Stabilità

La Stabilità 2017 ha quindi previsto misure rafforzate per il Sismabonus, in particolare:

  • Estensione alle zone sismiche 1, 2 e 3, buona parte del territorio nazionale a rischio (in precedenza, solo 1 e 2);
  • Stabilizzazione per 5 anni, tra il 1 gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021;
  • Riguarda gli immobili adibiti a abitazioni, seconde case e ad attività produttive;
  • Detrazioni in 5 anni (anziché 10);
  • Detrazioni premianti, maggiore è l’efficacia dell’intervento;
  • Nei condomini, cessione del credito ai fornitori per chi non può sostenere la spesa (con successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate).

Detrazioni premianti con il Sismabonus della Stabilità 2017

Rispetto alle ristrutturazioni antisismiche senza variazione di classe (50%) le detrazioni per la prevenzione sismica aumentano notevolmente qualora si migliori l’edificio di una o due classi di Rischio Sismico.

Per abitazioni, prime e seconde case, e edifici produttivi

  • detrazione al 70% se migliora di 1 classe di rischio;
  • detrazione all’80% se migliora di 2 o più classi di rischi;

Per condomini parti comuni

  • detrazione al 75% se migliora di 1 classe di rischio;
  • detrazione all’85% se migliora di 2 o più classi di rischio;

L’ammontare delle spese è non superiore a euro 96.000 per ciascuna delle unità immobiliari.