Rifiuti speciali: urbani dal 1° gennaio 2021
Come noto infatti, il Decreto 116/2020 sancisce tra gli altri aspetti, anche la revisione della definizione di rifiuto urbano: essa è stata estesa ai rifiuti indifferenziati e da raccolta differenziata provenienti da alcune tipologie di utenze non domestiche. Ne consegue che molti rifiuti, da speciali diventeranno urbani se simili per natura e composizione ai rifiuti domestici e quando rispettino i requisiti previsti dagli allegati L-quater e L-quinques (ved. allegati).
E’ comunque facoltà dell’impresa che produce rifiuti destinati al recupero, conferire gli stessi al di fuori del servizio pubblico ottenendo - dietro presentazione delle copie dei formulari di identificazione - uno sgravio sulla parte della TARI commisurata alla quantità dei rifiuti conferiti. Tali aziende effettuano la scelta di servirsi del servizio pubblico o di un gestore privato per un periodo non inferiore a 5 anni: su richiesta dell’azienda, il gestore del servizio pubblico può riprendere l’erogazione del servizio anche prima della scadenza quinquennale.
Ulteriore argomento da approfondire riguarda molti dei rifiuti indicati nell’allegato L-quater indicati con EER “20” che identifica i rifiuti urbani: gli stessi EER devono essere presenti nelle autorizzazioni dei trasportatori. A tale proposito, l’Albo Nazionale Gestori Ambientali, con delibera n° 4 del 22/12/2020 ha stabilito un “periodo ponte” nel quale le imprese iscritte nelle categorie 4 e 2-bis per la raccolta ed il trasporto di rifiuti speciali non pericolosi individuati come urbani dal D. Lgs. 116/2020 possano continuare ad operare “fino alla definizione delle modalità di adeguamento dei rispettivi provvedimenti d’iscrizione”.
Gli impatti economico/organizzativi di questa nuovo sistema sui soggetti coinvolti è ancora da definire : alle Aziende serve capire quanto inciderà sui loro bilanci, i gestori di rifiuti devono comprendere se la propria platea di utenti si allargherà o meno ed i Comuni-Enti Gestori, dopo avere perso il potere di assimilazione devono ricalibrare i regolamenti in essere (tenendo conto delle indicazioni di ARERA).
In sostanza, nell’attesa di comprendere le modalità con le quali Comuni ed Enti Gestori affronteranno questa nuova fase, prosegue il proficuo dialogo avviato da Confartigianato Vicenza con tutte le istituzioni coinvolte.